Sei una mamma in gravidanza, intendi allattare al seno e ti chiedi come farai a conciliare allattamento e ritorno al lavoro?
È meglio passare al biberon già prima della ripresa o addirittura fin dalla nascita?
Come gestire il rientro al lavoro dopo la maternità?
Come abbiamo visto nell’ultimo articolo, che tu sia una mamma libera professionista o dipendente è bene pensare con largo anticipo al rientro al lavoro in modo da pianificarlo al meglio, distribuendo i carichi all’interno della coppia e organizzando gli aiuti che serviranno fino all’ingresso al nido del bebè e anche oltre.
Come allattare al seno o con biberon: i primi giorni
Se stai seguendo un corso di accompagnamento alla nascita abbastanza completo saprai già molto sull’allattamento a richiesta, che sia al seno o con il biberon.
Qualsiasi sia il tipo di latte (materno o formulato), l’importante sarà la relazione che instauri con il bambino o la bambina: nei primi mesi, più che alla comodità degli orari per te, penserai al vantaggio per il benessere del bambino osservando i suoi segnali per rispondere al meglio. Questo investimento ti porterà più rapidamente a comprendere meglio il bambino e ad essere più serena nei mesi successivi.
Chi dice “allattamento” dice “mamma”. Ma raramente l’allattamento dipende solo dalla mamma e anzi, sarà la compartecipazione di tutti a favorire la sua buona riuscita: l’allattamento al seno o al biberon richiede molto tempo, ma se ti senti accudita, e concretamente incoraggiata, potrai vivere quei primi mesi impegnativi con più serenità.
Se tutti i parenti sono lontani e se sono dispiaciuti di non poter essere di aiuto, sarà molto utile proporre di contribuire al pagamento di una persona che venga ad aiutare nelle faccende domestiche, che possa fare consulenze in allattamento e darti sostegno quotidiano.
Come allattare quando si torna al lavoro?
Fai molto bene a pensare con largo anticipo all’organizzazione familiare per la tua ripresa del lavoro dopo la maternità.
A livello pratico, la gestione delle poppate dipenderà moltissimo dall’età del tuo bambino o della tua bambina al momento del rientro. Ogni situazione è unica e quindi potrai valutare i problemi di allattamento insieme alla doula e alla consulente in allattamento se dovrai usare un tiralatte o se ci saranno altre soluzioni più adatte a te.
Alcuni bambini accettano volentieri il biberon con latte materno o latte formulato, altri preferiscono aspettare il rientro della mamma dal lavoro, altri ancora hanno già iniziato l’introduzione dei cibi solidi. In ogni caso non vi è alcun bisogno di introdurre il biberon fin dalle prime settimane.
Rientro al lavoro con un neonato di 4 mesi
In caso di rientro al lavoro prima del cosiddetto “svezzamento” - che di solito avviene a 6 mesi compiuti - oltre a sfruttare i riposi giornalieri (un tempo chiamati “permessi per allattamento”) dovrai organizzarti con un tiralatte efficiente per gestire le poppate “mancate” del bebè al seno e per lasciare il latte tirato alla persona che se ne occuperà durante la tua assenza. La quantità e la frequenza con cui tirare il latte dipenderà essenzialmente dalle ore consecutive di assenza, dall’età del bebè e dall’efficienza del tiralatte.
In caso di allattamento con formula sarà comunque sempre possibile sfruttare i riposi giornalieri.
Come una doula peer counselor può aiutarti con l’allattamento
I primi giorni dopo il parto sono quelli cruciali per imparare ad avviare l’allattamento al seno.
Con una doula al tuo fianco puoi lavorare in gravidanza per prepararti ad affrontare i primi giorni che trascorrerai in ospedale. I tre elementi su cui lavoro in preparazione all’avvio dell’allattamento sono:
la pratica del pelle a pelle, come favorirlo in ambiente ospedaliero
l’allattamento a offerta anziché a richiesta
la spremitura manuale del colostro.
Comprendere e apprendere queste tre competenze prima del parto ti permetterà di avviare bene l’allattamento fin da subito.
Al rientro a casa ascolto quelle che sono le tue osservazioni e sensazioni sui primi giorni di allattamento e osservo le poppate.
In caso di allattamento con il biberon ti aiuto a praticare il “paced bottle feeding”: la pratica che consiste nel dare il biberon lentamente, con il bebè in posizione eretta o sul fianco, e il biberon orientato in modo da avere meno interruzioni respiratorie e meno problemi di rigurgito e reflusso.
Chi decide l'orario di lavoro durante l'allattamento?
A livello di permessi e diritti per il rientro al lavoro, ogni situazione è unica: siete entrambi genitori dipendenti? Sei libera professionista e lui/lei è dipendente o viceversa?
Per i lavoratori e le lavoratrici dipendenti, i riposi giornalieri per padri e madri dipendenti (un tempo chiamati “permessi per l’allattamento”) consistono in una riduzione dell’orario lavorativo giornaliero fino all’anno di età del bebè, senza che ci sia una riduzione di stipendio. Spetta al padre se la mamma è libera professionista o se la madre rinuncia a questo diritto.
Finito il congedo maternità o paternità, il congedo parentale retribuito al 30% spetta a entrambi i genitori e può essere utilizzato a ore, giorni, settimane o mesi. Questo permette una grande flessibilità. Per tutto il 2024 sarà possibile avere 2 mesi di congedo parentale retribuiti all’80% anziché al 30%, e diventeranno 3 con la manovra finanziaria per il 2025.
Il mio consiglio è quello di informarti subito presso un CAF o un/a consulente del lavoro per conoscere i tuoi diritti in base al tipo di lavoro che fai e a quello del/la partner. Ad esempio Valentina Filippini (profilo Ig @valentina_filippini) organizza regolarmente dei webinar su questi argomenti, mentre Chiara Masi (profilo Ig @mammacheinfo) tiene anche lei degli incontri dedicati alle famiglie nei dintorni di Firenze oltre ad offrire consulenze online.
Allattamento e smart working INPS
Lo Smart Working inteso come lavoro da casa anche solo qualche giorno a settimana è una pratica che sicuramente favorisce molto la prosecuzione dell’allattamento al seno per due motivi:
azzera i tempi di trasferta da casa a lavoro e quindi avvicina l’ultima poppata prima del lavoro e la prima poppata dopo il lavoro
permette di sfruttare le pause di lavoro per allattare invece di doversi tirare il latte, con il vantaggio che il bambino o la bambina potrà sentirsi rassicurato/a dal contatto con la mamma e che la produzione di latte rischierà meno di subire un calo dovuto alla minore efficienza del tiralatte rispetto al bambino/a.
In più, lo smart working può essere sfruttato insieme ai riposi giornalieri INPS, aumentando così il beneficio per mamma e bambina/o.
Diritti della madre: scopri quali sono con questo esercizio
In questo articolo abbiamo visto un po’ a livello teorico quali sono i diritti della madre lavoratrice, ma come si comporta il tuo datore o la tua datrice di lavoro su questo fronte? Hai potuto sondare il terreno, chiedere a colleghe/i come è andata per loro? Hai già raccolto informazioni? Il/la tuo/a partner ha provato a informarsi anche sul suo posto di lavoro?
Qualsiasi sia la tua situazione, raccogli tutte le informazioni che puoi e prendi contatto con un/a consulente del lavoro che si occupa di questi temi. Molti/e lavorano anche online. Avere una risposta certa a tutti i tuoi dubbi e scoprire strumenti di cui ignoravi l’esistenza ti darà più serenità, ti farà risparmiare molto tempo e, con ogni probabilità, anche denaro!
Vuoi prepararti in anticipo al rientro al lavoro dopo il parto?
Prenditi del tempo ora per scoprire quali saranno le sfide del post-parto e creare le condizioni per poter riprendere il lavoro nelle migliori condizioni: il mio percorso gratuito Costruisci il tuo villaggio per tornare al lavoro ti accompagnerà attraverso questo viaggio.
Puoi ricevere subito la prima delle 5 mail del percorso compilando il form di iscrizione
Non mi conosci?
Mi sono formata come doula presso l’Associazione Eco Mondo Doula nel 2008, ottenendo poi la certificazione di professional post-partum support con Joy in Birthing & Bumi Sehat nel 2015 e quella di Newborn Mothers Postpartum Professional con Newborn Mothers Australia nel 2018. Dal 2013 sono socia dell'associazione Mammadoula.
Sono peer counselor in allattamento. Ho seguito il corso base secondo il modello OMS UNICEF nel 2016 e poi anche il corso avanzato nel 2017, il corso sull'allattamento dei gemelli a inizio 2021, e infine un ulteriore corso di approfondimento di 35 ore sulle difficoltà in allattamento nel 2022.
Altri corsi che fanno di me la professionista che sono oggi includono: “Promozione della salute, dell’allattamento e della genitorialità responsiva nei primi 1000 giorni con un approccio transculturale” (Istituto Superiore di Sanità), “Home Visiting - Supportare le famiglie per il benessere dei bambini da 0 a 3 anni” (ISSA), e la mia formazione come consulente Babywearing.
La doula è unə professionista operante nel settore del sostegno alla genitorialità e offre il suo sostegno emotivo, pratico e informativo alle donne e coppie durante la gravidanza e il post-parto. Non si sostituisce all'ostetrica e non possiede alcuna formazione medica.
Nella mia pratica come doula e peer counselor in allattamento mi avvalgo della collaborazione con la consulente IBCLC Micaela Notarangelo o di altre consulenti professionali in allattamento presenti sul territorio ogni volta che lo ritengo necessario per la buona prosecuzione dell'allattamento delle mie clienti.
Comments